Tra i vari sistemi di isolamento delle pareti, quello a “cappotto” risulta essere tra i più vantaggiosi e per questo tra i più praticati.
Qualora le scelte costruttive o lo stato dei luoghi ce lo consentano, lo strato coibente dovrà trovarsi sempre sul lato esterno della muratura, sia quest’ultima strutturale o di tamponamento.
Posizionando lo strato isolante verso l’esterno proteggiamo la parete dalle escursioni termiche, pertanto la massa della muratura resta più calda in inverno e più fresca in estate, generando un migliore comfort abitativo.
Oltretutto nella stagione fredda, in un muro non isolato, o isolato verso l’interno si può verificare la condensa dell’umidità presente nella muratura e la conseguente formazione di muffe. Tale inconveniente si riduce quasi totalmente se l’isolamento si trova nel lato esterno e pertanto se la muratura è protetta dal freddo.
Altro grande vantaggio del “cappotto esterno” consiste nella eliminazione o nella correzione dei ponti termici costituiti da solai, travi e pilastri che sono tra le principale porte di ingresso del freddo all’interno del fabbricato.
Il “cappotto” è comunemente realizzato mediante l’applicazione a colla e/o tassellatura di pannelli realizzati con i più svariati materiali siano essi di origine naturale (sughero, silicato di calcio, fibra di legno solo per citarne alcuni) o con prodotti derivati dal ciclo degli idrocarburi (polistirolo, stirene, poliuretano).
Per quanto ci riguarda ci sentiamo di segnalare che questi ultimi pur possedendo mediamente un coefficiente superiore di resistenza al passaggio del calore, possiedono scarsa permeabilità al passaggio del vapore, pertanto non vi è traspirazione tra l’interno e l’esterno dell’edificio, con conseguente passaggio del vapore acqueo.
Da un punto di vista della sostenibilità inoltre è importante sottolineare che questi materiali, derivati dal petrolio, sono certamente meno “bio-compatibili” di quelli “naturali”, senza tener conto delle problematiche e dei costi per lo smaltimento in caso di demolizione.
Altri sistemi di isolamento a cappotto possono essere attuate mediante l’applicazione di strati di termointonaco coibente. Questi ultimi sono degli ottimi prodotti, prevalentemente di origine naturale, che ben si addicono sia alle nuove costruzione che alle ristrutturazioni, in quanto lo strato coibente può essere steso sia all’interno che all’esterno, anche su murature irregolari, sulle quali sarebbe molto difficile applicare un pannello rigido. I termointonaci vengono applicati mediante macchina intonacatrice, a strati variabili, come un normale intonaco.
Per valutare il potere coibente di un materiale dobbiamo rifarci al coefficiente di conduttività termica “λ” il quale deve essere il più basso possibile.
Tra i principali prodotti naturali utilizzati per la realizzazione dei cappotti segnaliamo:
- sughero densità: 120 Kg/mc ca. λ : 0,037 Kcal/mh°C. sp. 50 mm € 47,00/mq
- vetro cellulare densità: 135 Kg/mc ca. λ : 0,040 Kcal/mh°C. sp. 50 mm € 42,00/mq
- fibra di legno mineralizzata con magnesite λ : 0,037 Kcal/mh°C. sp. 50 mm € 46,00/mq
- calcio silicato densità: 115 Kg/mc ca. λ: 0,043 Kcal/mh°C. sp. 50 mm € 38,00/mq
- termointonaco densità: 115 Kg/mc ca. λ: 0,043 Kcal/mh°C. sp. 50 mm € 52,00/mq
Tali prezzi sono ovviamente indicativi e sono comprensivi di due mani di rasatura in calce/cemento (finitura al civile per il termointonaco) e non tengono conto di variabili quali ponteggi e superficie esistente o di finiture più pregiate.
Personalmente apprezzo particolarmente i pannelli di calcio silicato in quanto hanno un rapporto prezzo/efficienza molto buono, sono facili da posare con l’apposito collante e non danno problemi una volta installati. I migliori prodotti sul mercato sono il Greiselpor della tedesca Greisel e Minipor di Roefix.
Merita inoltre una particolare segnalazione anche l’intonaco termo-isolante, in quanto materiale prodotto con materie prime naturali di alta qualità, estremamente versatile nell’impiego in particolare nel settore delle ristrutturazioni.
Sembra superfluo sottolineare che l’investimento economico per la realizzazione di un cappoto, ed in generale per l’isolamento di un’abitazione, seppur considerevole, aumenta il valore dell’immobile, e comunque viene tranquillamente ammortizzato in un tempo medio di circa 10 anni grazie al notevole risparmio energetico conseguito, tempi ora estremamente ridotti grazie agli sgravi fiscali del 55% previsti dalla vigente finanziaria.
Comunque ritengo che le motivazioni più importanti vadano cercate nel considerevole aumento dell comfort abitativo e per i più ecologisti nel notevole beneficio che possiamo apportare all’ambiente consumando molta meno energia per i nostri fabbisogni.
Informazioni molto interessanti ed utili.
Grazie e complimenti.
Ilio
Udine
Finalmente delle risposte concrete ad un problema molto diffuso.
grazie. Patrizio
Per quanto riguarda il coefficente di permeabilità al vapore acqueo dei pannelli isolanti in polistirene, informo che esiste un’Azienda austriaca, la Baumit, che ha brevettato dal 1999, un pannello in polistirene espanso con valore di mu pari a 10, quindi con una elevatissimo coefficente di traspirazione insieme ad un ottimo potere di isolamento (lambda 0,032). Questo per informazione e chiarezza.
Problema ho una portafinestra al primo piano con un parapetto in metallo senza balcone, voglio usare l’isolamento a cappotto però non so come fissare il parapetto al muro dal momento che mi ritrovo a doverlo fissare all’isolante. Come faccio?
Molto interessante ed esaustivo. Poiche’ stiamo per iniziare la ristrutturazione del palazzo in cui vivo e all’ esterno del quale vorrei far applicare il cappotto a due pareti del mio appartamento, vorrei sapere se la sua applicazione altera notevolmente l’estetica, se il suo peso puo’ creare problemi al marcapiano sottostante, se occorre l’approvazione dell’assemble. Grazie
Un informazione, per quello che riguarda l’installazione del cappotto possono creare problemi le unità esterne del condizionatore già esistenti?
Ed invece se volessi installare successivamente al montaggio del cappotto un condizionatore torverei problemi nel fissare l’unità esterna.
Mi riferisco sia a problemi di fissaggio del condizionatore che di fissaggio del cappotto specialmente con il passare degli anni.
Grazie !
dopo queste informazioni sono moto piu convinto di farlo. ma voi conoscete qualche altro prodotto conposto da sughero fibre e altri prodotti penso chimici che si possano buttare come intonaco tradizionale? prego rispondetemi. cordiali saluti
La cosa che ti consiglio un materiale naturale, fibra di legno, sughero o lana di pecora. Perche ti permettono di far respirare i muri e non si formano le condense. Poi sopra ci si applica un intonachino a base di calce. Io l’ho fatto con materiali naturitalia bau spessore 8 cm e sto a Roma. Dipende molto in che zona d’italia stai, poi loro hanno i loro rapresentanti di zona che ti fanno il calcolo. Ciaoooooo!!!!!!!
Effettivamente l’intonaco impastato con il sughero, pur essendo uno dei più antichi materiali per l’edilizia, non è molto utilizzato, probabilmente per il prezzo non proprio contenuto.
Può trovare una scheda tecnica ed eventualmente acquistare il prodotto quì:
http://www.artimestieri.com/ricerca/prodotto.php?caller=ricerca&action=prod_id&prod_id=8959
Salve a tutti,
un pò stupito che nel sito di edilizia ecologica si dia tanto spazio ad un sistema come il cappoto, che io per altro ho applicato per qualche anno, dve di “ecologico” non vi è niente… se non, in alcuni casi, i pannelli di sughero. Oltretutto vorrei aggiungere che le problematiche legate alla durabilità del “pacchetto” sono tante e diverse. Si accenna di inerzia termica cosa che invece eè molto importante considerare visto che oggi consumiamo più in estate che di inverno… e a molti di voi sarà capitato di entrare in un edificio costruito 60 o 70 anni orsono con muri da 60cm.. e la prima cosa che si nota d’estate è.. : “come è fresca questa casa…
La condensa interstiziale!!!!! neanche accennata!!!
Cmq contento di avere scoperto un forum sull’argomento.. ribadisco lo stupore nell’affrontare un’argomento così importante ora.. (vedi Lgs 311) con cosi poche informazioni ed a mio parere fuorvianti. Termointonaco naturale.. (es. biocalce termointonaco)quella è la vera soluzione per avere materiali veramente naturali.. veramente traspiranti… con inerzia termica e nessuna condensa nei muri. Grazie
Gentile Signor Aristide, sono contento che abbia trovato uno spazio come il nostro dove viene trattato questo tema che sta a cuore a lei come anche a noi, anche se mi sembra di capire che il risultato non la convinca poi molto.
Certo non è mia ambizione sperare di esaurire la questione come quella dell’isolamento a cappotto nelle poche righe di un post e soprattutto nel poco tempo che posso dedicare a questo blog. Probabilmente su un argomento come l’isolamento a cappotto sarebbe possibile scrivere un libro dove vengono valutati i vantaggi, gli svantaggi, i materiali, le tecniche di installazione e gli innumerevoli aspetti e mproblematiche connesse ad un intervento di questo genere.
L’intenzione che ho quando scrivo questo e gli altri articoli del mio blog, che evidentemente non si rivolgeva a degli esperti come lei, è semplicemente di divulgare delle informazioni che ritengo utili, ai non addetti ai lavori. Anche seze approfondire nei dettagli la questione, affermare che il cappotto esterno è per molti aspetti tra i più efficienti sistemi di isolamento di un edificio, senza nulla togliere ad altri sistemi, non mi sembra una informazione scorretta e tantomeno “fuorviante”, aggettivo che mi sembra inappropriato. Probabilmente lei voleva dire “superficiale” oppure “incompleto” al limite “lacunoso” ma fuorviante mi sembra proprio inadatto e pertanto irricevibile.
Resta inteso che se lei ha il tempo e la voglia di fare di meglio, spedisca il suo articolo ad edileco@gmail.com e sarò ben felice di inserirlo nel sito. In attesa di sue notizie la saluto.
P.S.: l’ecologicità di un cappotto risiede nella sua capacità di abbattere in maniera decisa i consumi energetici necessari per il riscaldamento di una casa e mi scusi se è una cosa da poco. Sono perfettamente consapevole che i cappotti con materiali sintetici sono una “porcheria” dal punto di vista ecologico e mi sembra di averlo anche scritto che preferisco i materiali naturali ed i termointonaci. A questo punto mi piacerebbe perlomeno capire che sistema lei utilizza per coibentare gli edifici esistenti.
in italia non so se sia permesso ma un ottimo materiale naturale è la fibra di canapa,solo che ha uno spessore notevole quindi è più indicato per edifici costruiti ex novo dove l’architetto può predisporre gli spazi,dimensionare le balaustre etc.
Le qualità di un termointonaco sono davvero apprezzabili; però le aziende non indicano mai lo spessore massimo che può raggiungere questo intonaco.
Oggiggiorno è necessario raggiungere valori di trasmittanza termica moto bassi, per cui c’è l’esigenza di avere elevati spessori di isolante.
Io credo che il termointonaco sia la soluzione migliore, però nel caso in cui con 5 – 6 cm di termointonaco non sia possibile raggiungere i limiti del D.Lgs 311 come ci dovremo orientare?
Oltre al termointonaco occorrerà prevedere l’isolante tradizionale e quindi sovraccosti?
Gentile Claudio e tutti,
ho letto con interesse le tue valutazioni sul cappotto esterno ed ho intenzione di farlo per la una casa singola di nuova construzione da edificarsi in campagna in zona C ( normativa sul risparmio energetico ), ho intenzione di fare un solo muro interno, considerando che la normativa sul risparmio energetico esige un peso al mq minimo, che tipo di laterizio mi consigli di utilizzare ?
Grazie per il vostro contributo
Gavino
saluti a tutti
se vogliamo parlare di edilizia ecologica incominciamo a toglierci dalla mente prodotti di sintesi chimica orientiamoci su un termocappotto premiscelato a base ( calce idraulica NHL5+granuli di sughero ) Traspirabilita eccezionale
Lambda 0,046
Isolamento acustico eccezionale
in via di certificazione prodotto da
sincom società cooperativa
posa in opera come un normale intonaco spessori equi per ottenere classe A
Entro fine anno vorrei aver deciso con quale sistema coibentare la mia nuova casa. Sono molto indeciso. Sentire o leggere i pareri altrui oltre che apprendere cose non conosciute mette molta indecisione sul da farsi. Quello che penso in questo momento è che ecologicamente il cappotto esterno dovrebbe essere una gran cosa perchè abbatte subito caldo e freddo e impedisce, assieme al tetto coibentato, il surricaldamento e il raffreddamento delle mura, cioè della massa murale aiutando in maniera penso considerevole la caldaia e il condizionatore. Su quale materiale andrà la mia scelta non lo sò ancora ma voglio approfondire bene la conoscenza sull’intonaco speciale perchè mi pare molto buono come maniera. saluti walter.
ringrazio per le informazioni chiare e comprensibili anche per chi, come me non è del mestiere e, in occasione della ristrutturazione della casa, si è trovata alla mercè di “tecnici” a tutto interessati fuorché a fornirmi la soluzione ottimale sia come costi che, soprattutto, come efficacia. Il mio problema di isolamento di un locale seminterrato è stato infatti risolto con un “cappotto interno” fatto con un intonato termico che isola senza far “fiorire” di salnitro le pareti ma mantiene all’interno del locale un alto tasso di umidità che crea cattivo odore, muffe ed altri inconvenienti all’arredo; il fatto è aggravato dalla scelta, sempre consigliatami, di mantenere per l’esterno di tutta la parte fuori terrà (piano terra e mansarda), il rivestimento a quarzo plastico che dopo appena due anni dalla riverniciatura, presenta ampie zone di rigonfiamenti con distacchi e friabilità della muratura sottostante non solo in vicinanza della linea di terra, dove ovviamente l’umidità di risalita è maggiore. Che posso fare? grazie a tutti per ogni graditissimo consiglio.
Cara Annamaria, innanzitutto i “tecnici” probabilmente hanno assolutamante ignorato due fattori fondamantali per consentirti di VIVERE in salubrità il tuo seminterrato:
1) trattandosi di murature controterra avranno certamante come causa una umidità in controspinta negativa, questa umidità deve innanzituto essere bloccata. Bene se non ti hanno fatto fare alcun procedimento di impermeabilizzazione in spinta negativa prima del “termointonaco”, allora rimuovi via tutto, arriva alla muratura e, se in calcestruzzo trattala con una doppia rasatura di cemento Osmotico Tipo IDROBUILD OSMOCEM della compagnia KeraKoll, se invece la parete controterra è in muratura “mista” prima realizza un betoncino armato e tassellato con KERABUILD R4 TIXO della compagnia Kerakoll per uno spessore di circa 4 cm, poi trattalo come sopra con IDROBUILD OSMOCEM.
2) Fatto questo, coibentalo termicamante, soprattutto se il locale è riscaldato e vissuto, con un intonaco termico di pura CALCE NATURALE NHL 3.5 altamente traspirante e disinfettante poichè basica, capace di farti da “Polmone Igrometrico” tipo BIOCALCE TERMOINTONACO sempre della KeraKoll (almeno 2cm) non prima di aver dato un aggancio con un rinzaffo tipo BIOCALCE RINZAFFO. Imbianca infine tutto con un bel Grassello di Calce tipo BIOCALCE TINTEGGIO. vedrai che condense, muffe e cattivi odori scompariranno——-
Aquesto punto devi ASSOLUTAMENTE risanare le murature fuoriterra per almeno 1,5 / 2 mt di altezza da terra rimuovendo tutto l’intonaco fino alla muratura, sabbiando le murature per rimuovere cristallizzazioni saline, e a questo punto applicare BIOCALCE RINZAFFO + 2cm almeno di BIOCALCE ZOCCOLATURA, rasare il tutto con BIOCALCE INTONACHINO e pitturare con BIOCALCE SILICATO PURO PITTURA ai silicati di potassio.
Troverai nella linea BIOCALCE una validissima scelta di prodotti a calce idraulica naturale NHL 3.5 e pozzolana.
ciao
[…] si aumenta la densità e + si ha la possibilità di crepe!!!ok per il poliuretano!!! I vantaggi del “cappotto esterno” edilizia ecologica Ecco una panoramica dei materiali […]
ho riscontrato una buona percentuale di condensa che si accumula negli angoli dei soffitti delle 2 pareti laterali di testa dell’appartamento completamente ristrutturato 14 mesi or sono. le 2 pareti sono una al lato nord e l’altra al lato sud. ho il riscaldamento a pavimento sempre acceso con temperature di 20° di giorno e 18/19° di notte.
le pareti soni di circa 30 mq. cadauna. cosa consigliate come materiali ed intervento. e il costo in opera di un buon intervento?. e risolverò il problema condense? grazie per il vostro interessamenti e cordiali saluti.
sè chiudo i fori dell’intercapedine che ce la camera d’aria del muro che ci sono dentro le taparelle elimino la condensa? perche ho pensato avendo le doppie finestre che fanno condensa ,che questa condensa vada su nella taparella e vada a finire dentro i muri e di conseguenza li rafredda e quando attaco il riscaldamento mi fà lo sbalzo termico e mi crea muffa e condensa a goccioline e umidità nel pavimento potete darmi una risoluzione al problema? vi ringrazio sin da ora.
Sono interessato al sistema a cappotto perché è in preventivo nella mia nuova casa. Mi chiedo però qual’è la maggiore durata negli anni tra un materiale di sintesi e uno naturale? Grazie
Bongiorno a tutti noi siamo una impresa edlie €uro Color .
Siamo una impresa giovane e con le persone qualificate di lavori cappotto pittura restauri.Garantendo il lavoro eseguito con la garanzia.lavoro viene eseguito in tutta italia
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cordial saluti €uro color
salve a tutti,ormai sono 5 anni che abito nel mio primo appartamento nuovo,ma già dopo 2 mesi la parete lato nord a presentato subito dei segni di umidità e muffa.Allora mi domando se la posa di un cappotto da parte di una ditta specializzta possa essere la soluzione migliore.Se è si quali sono i prezzi?Vi ringrazio fin da ora
Salve a tutti,
stiamo lanciando sul mercato il nostro sistema a cappotto esterno che garantisce un isolamento termico U inferiore a 0,30 semplice da posare in 3 fasi di lavoro
rivenditori agenti e posatori, contattateci!!
jancharl@fastwebnet.it
sono interessato a questo cappotto
ciao a tutti,colgo l’occasione x farvi i miei complimenti per il post che ha una funzione molto informativa.venendo al dunque vi volevo chiedere quali sono i materiali piu evoluti e piu funzionali nel comporre un ottimo capotto esterno?
Vorrei chiedere in merito alla densità, quali sono i valori di densità dei pannelli per il cappotto?
E poi in merito alla elasticità: si possono verificare problemi di dilatazione termica con fessurazioni? se si come evitarlo?
Sono a conoscenza del fatto che alcuni produttori spacciano per pannelli in grafite prodotti che in realtà sono in polisterene semplicemente tinteggiati in superficie e tinteggiati nell’impasto.
Come distinguo visivamente un capotto con grafite da quello solamente tinteggiato? Ci sono sistemi pratici per ovviare a questi tentativi di frode?
Grazie per i suggerimenti
Hò deciso di fermi il cappotto di un soffitto di un porticato esterno ma gradirei saperne di più riguardo la parte di fissaggio dei pannelli. ciao Denis
In risposta a Francesca che in data 4 aprile 2008 fa cenno ai pannelli prodotti da Baumit, le faccio notare che per quanto il pannello possa sembrare traspirante, (un mu 10 non è poi grandissima cosa anche se buono) il collante usato per applicarli a parete e per rasarli con rete di armatura in fibra di vetro è così costituito : cemento bianco!(non certo ecologico, non certo traspirante) leganti organici (resine di che tipo poi? acriliche?) ed ha un mu 18 !!!
Andarlo poi a rifinire con un intonachino ai silicati di potassio, tipologia di finitura naturale eccezionale, diventa però praticamante inutile, visti i valori e le composizioni di cui sopra!
Pensiamo piuttosto a progettare con più criterio, pensiamo a dare inerzia termica ai nostri muri, usiamo blocchi termici di laterizio alleggerito di almeno 35 o 37 di spessore, vedrete che sarà sufficente applicare 4 cm di un prodotto eccezionale come BIOCALCE TERMOINTONACO di NHL 3.5 Sughero, pietra pomice ed inerti in curva, per avere trasmittanze a prova di normativa 311. In questo modo i nostri muri saranno davvero BIO, respireranno veramente (mu 6), non daranno luogo MAI a condense interstiziali e per tal motivo (sistema asciutto = sistema coibente) manterranno inalterata nel tempo la loro trasmittanza dichiarata nel certificato energetico del vs termotecnico certificatore. Una nota ulteriore: Signori progettisti quando vi viene proposto un intonaco termico naturale con valori di Mu di 0,043, DIFFIDATE e siate professionali ponendovi questa domanda: ” come è possibile un valore mu del genere quando il valore tabulato di un pannello in sughero è dello stesso valore? Come è possibile che quasto valore sia raggiunto con un intonaco costituito da legante idraulico calce, inerti, sughero etc. quando ognuno di questi ingredienti ha certamante valore di Mu superiore allo 0,043 che mi dichiara questo produttore???
Attenti alle bufale e a quelle aziende poco serie che cavalcano l’onda emotiva dell’ignoranza, poichè a farne le spese siete poi infine voi altri che apponete la firma al certificato del calcolo termico peccando di scarsa professionalità e superficialità.
Grazie per l’attenzione
vorrei sapere a parte i valori di isolomamento,come si risolve esternamente il problema di ancoraggio dei cardini per la posa delle persiane.Avevo sentito parlare di telai in ferro o,in alluminio.Io sto facendo un lavoro in centro storico a reggio emilia ma,mi vietano di usarli perchè non vogliono vedere il ferro esternamente.chiunque mi può dare un consiglio si faccia avanti ne sarei grato.
Stiamo ristrutturando un rustico e ci sono pareti irregolari. Ci consigliano il cappotto in polistirene in quanto oltre che economico, è quello con minore dilatazione. Vorreisapere se si può applicare direttamente sul mattone vecchio/ nuovo senza un intonaco (rasatura) prima del collante
Come si risolvono i problemi di pareti irregolarI?
Grazie
Per Aiello
Ho visto sistemi monoblocco con persiane sdoppiate (villa cupido) e per queste dovrebbe essere possibile il fissaggio senza telai, altrimenti si usano le piastre..
Buongiorno, io hò una casa vecchia con muri spessi in sassi e mattoni, però i muri interni presentano irregolarità, e piccole macchie di muffe, presumo parta dalle fondazioni; che probabilmente a quel tempo neanche le facevano, o con scarsi risultati.
La casa è a trè piani, ma mi è stato sconsigliato il cappotto esterno, potrei optare per un isolamento interno a cartongesso con isolamento? l
Il difetto del cappotto esterno sta nella durata e nella facilità di danneggiamento. Forse è più costosa, ma mi sembra che sia preferibile la soluzione del doppio muro con l’isolamento nell’intercapedine. Forse un po’ meno efficiente dal punto di vista termico (ma si può aumentare lo spessore dello strato isolante) ma di gran lunga più duraturo nel tempo.
Direi che quando si sceglie sul come costruire una casa bisognerebbe tener conto delle manutenzioni sul periodo medio-lungo.
domanda: nel mio condominio alcuni condomini anno richiesto di poter fare il cappotto esterno sui loro appartamenti che fanno corpo a se per tre lati e con relativo tetto, e attacati per un lato al resto del condominio. alcuni condomini si sono opposti alla richiesta non fatta in asemblea perche l’intonaco fatto sulla parte nuova deprezzava il valore del resto, alcuni erano d’accordo a farlo anche sul restante del condominio altri no, nel mio caso sto cercando di vendere da un po di mesi e siceramente non mi va di investire del denaro visto che andro via .
vorrei sapere se sono obbliagato a partecipare alla spesa e a che tipo di richiesta appartiene questa domanda (straord, volutuaria o cosa) e quanti condomini devono essere d’accordo perche passi in fase di asemblea. grazie
roberto
Buongiorno a tutti,
devo ristrutturare la mia abitazione situata al 1° piano di una palazzina di sole 2 unità. Sto richiedendo dei preventivi anche per realizzare il “cappotto esterno” e noto che non c’è alcuna uniformità di pensiero tra le varie ditte interpellate; ad esempio:
– una ditta sostiene di dover fare il cappotto partendo dal piano terra e non a 3 metri d’altezza in quanto non servirebbe a nulla farlo per via dell’umidità che sale da terra;
– un’altra ditta mi dice che si può tranquillamente partire da 3 metri;
– nessuno mi consiglia di fare il cappotto con pannelli in sughero perchè di gran lunga più costosi di quelli in EPS.
Per un non addetto ai lavori come me è difficile capire chi ha ragione; quindi vi chiedo di darmi un aiuto per interpretare al meglio questi dati al fine di poter ottenere un lavoro di qualità, duraturo ed al giusto prezzo.
Grazie.
Caro Giuseppe,
sappi che nel campo dell’isolamento termico delle superfici opache (obbligatorio come da norma 311 già a partire dall’anno 2006) vi è ancora una enorme ignoranza ed è terreno di conquista per produttori e ditte esecutrici poco serie. In altri casi non è la speculazione a guidare le soluzioni ma semplicemente l’ignoranza sul tema.
Cercherò di darti qualche consiglio come se si trattasse di casa mia. VEDI MIO POST DEL 1 LUGLIO.
1)Innanzitutto, TI SCONSIGLIO ISOLAMENTO FATTO CON PANNELLI SINTETICI E RASATURE ACRILICHE, ricorda che non traspirano ed è come se tu chiudessi casa tua dentro una busta di plastica!!
2) riguardo alla questione parto da tre metri o no? beh sappi che se le murature della tua palazzina presentano umidità di risalita capillare, andarvi a metter sopra un TAPPO fatto con materiali non traspiranti come pannelli sintetici (eps etcetc) ti porterà a sicuri problemi in quanto queste umidità hanno bisogno di EVAPORARE attraverso l’intonaco!!!
3) Infine se isolare il piano terra o no deve essere il PROGETTISTA a dirtelo poichè deve semplicemente applicare ciò che la Normativa obbliga a fare. Il non rispettare gli obblighi normativi non ti consentirà di ottenere la CERTIFICAZIONE ENERGETICA dell’edificio ( per farti capire è un pò come gli elettrodomestici oggi, A+ , A, B etc.) e quindi avere il giusto valore dell’immobile se mai un domani tu lo volessi vendere.
Se invece non ricadi nella normativa ed esegui l’isolamento termico soltanto al fine di ottenere una otimizzazione dei consumi energetici del tuo appartamento o eliminare definitivamante i problemi di ponti termici, condense e muffe allora non hai nenache da eseguire calcoli sugli spessori di cappotto da realizzare ne trasmittanze finali obbligatorie da raggiungere!
4) ULTIMO MA PIù IMPORTANTE realizza il cappotto non con pannelli di qualsivoglia genere ma con UN INTONACO TERMICO veramente traspirante (miu 6)
Il prodotto si chiama BIOCALCE TERMOINTONACO, totalmente a base CALCE NATURALE NHL 3.5, SUGHERO E PIETRA POMICE,lo produce una ditta di primaria importanza nazionale la KERAKOLL SPA, è PRIVO di cemento , additivi chimici, materiali termici di sintesi. Otterrai una casa isolata termicamente, sana, una casa che RESPIRA e che è capace di agire come un polmone igrometrico regolando sempre da sola ed in modo naturale la corretta umidità interna, una casa senza mai muffe o sostanze allergeniche.
Una raccomandazione, diffida da chiunque si basi come unico parametro di valutazione sul Lambda del materiale! Non è detto che un materiale con un bassissimo lambda sia migliore di uno con un Lambda appena + alto.
Esempio
il polistirene ha un lambda + basso ovvero isola di più di un termointonaco a calce, ebbene TI FACCIO UNA DOMANDA:
Ti vestiresti per coprirti dal freddo con del polistirolo e del nailon che ti impedirebbero però di far respirare la tua pelle ed evaporare l’umidità del tuo sudore? NO ne son sicuro! ecco perchè nacque il GOROTEX e poi le altre evoluzioni, per proteggerti dal freddo, pioggia e neve ma consentirti di avaporare il sudore……..ti ricordi come eri fradicio sotto qaundo ti toglievi le vecchie giacche a vento in nailon etc.? Io si!
Allora segui il mio consiglio e se non trovi una ditta capace, seria, prparata, che segue corsi di aggiornamento e che ti vuol fare il cappotto a pannelli a tutti i costi perchè non sa fare altro, bene mandala a fare un giro.
Realizza casa tua con un BIOCALCE TERMOINTONACO, talmente traspirante da consentirti anche, qualora tu decida di partire da terra per isolare tutta la palazzina di essere applicato sopra un fondo fatto con un ciclo risanate dalle umidità di risalita capillare , altamente traspirante, microporoso a base CALCE NATURALE NHL 3.5 e quindi eterno come BIOCALCE ZOCCOLATURA.
Ciao, armati di tanta pazienza, fa attenzione a chi ti rivolgi e buona fortuna.
Grazie mille Fabio per i consigli.
Non mi è però chiaro se con il prodotto che mi hai consigliato (Biocalce termointonaco) posso applicarlo sull’intonaco già esistente e, soprattutto, se posso partire da 3 metri o comunque è consigliabile partire da terra.
In ultimo: vedo che sei molto preparato in questo campo e mi chiedo se conosci imprese edili che eseguono tali interventi. La mia Provincia di residenza è Udine.
Grazie ancora per tutto e ti auguro un felice Anno Nuovo
Il prodotto che ti ho consigliato BIOCALCE TERMOINTONACO http://www.biocalce.it è un intonaco ed se applicarlo sul vecchio intonaco o no dipende da una valutazione che deve esser fatta in cantiere e la scelta dettata da diversi motivi>:
tipologia del vecchio intonaco, stato di degrado del vecchio intonaco, coesione con il sottofondo, presenza di pitture sintetiche applicate su di esso, spessori totali che puoi realizzare, etcetcetc……………..in sostanza o chiedi un sopralluogo in cantiere del consulente BIOCALCE della tua zona che farà le opportune valutazioni oppure un consiglio senza vedere il cantiere è comunque di demolire il vecchio intonaco e fare tutto sulla muratura pulita .
Il BIOCALCE TERMOINTONACO se vuoi lo puoi fare anche a pertire da terra. Se le murature a piano terra ti presentano evidenti umidità di risalita, prima del temointonaco fai applicare BIOCALCE RINZAFFO, BIOCALCE ZOCCOLATURA (2 cm ) poi procedi con il BIOCALCE TERMOINTONACO. ovviamente rispettando tempi e modi indicati nelle precisissime schede tecniche del produttore.
No non conosco imprese di zona ma se vuoi posso provare a metterti in contatto con collega della tua zona che sicuramente ne conosce di valide
Grazie mille Fabio per i consigli.
Ho dato uno sguardo al sito internet biocalce ed ho richiesto di essere contattato dal responsabile di zona.
Ciao.
Buona giornata.
Una semplice domanda, ma con una risposta probabilmente non altrettanto semplice e scontata, almeno per me:
Nella nuova costruzione di una abitazione unifamigliare, ad un unico piano, è consigliabile un cappotto esterno il più classico “muro” da 25 + isolamento da 5 + “muro” da 8 ?
Grazie a coloro che vorranno sinceramente consiggliarmi.
saluti.
…dimenticavo, eventuali vantaggi e svantaggi dell’uno e dell’altro..!?
Grazie
Intanto ringrazio tutti per le preziose informazioni. Sono stato a Bolzano al CasaClima ma ammetto che ho ancora quasi tutti i dubbi che avevo in origine.
La Biocalce, per ora mi pare un punto fermo: regola l’umidità, antisettica e antibatterica. ..
Prima domanda, oltre che come intonaco può sostituire vantaggiosamente il cemento anche in altre parti?
Seconda domanda, non mi pare si sia parlato di lana di roccia in merito al cappotto esterno, perché?
Terza domanda, dovendo costruire da zero, le fondamenta com’è meglio costruirle?
Grazie in anticipo se qualcuno mi vorrà aiutare.
Benedetto, innanzitutto vedo che al di la dei dubbi che ti sono ancora rimasti una cosa l’hai inquadrata molto bene: BIOCALCE.
Hai ragione nel dire che è l’unico punto fermo, anche perchè è un materiale utilizzato da millenni ed i metodi applicativi sono quelli di un intonaco, quindi metodi certi ed univoci in tutto il mondo.
Posso rispondere ad una delle tue domande.
Biocalce non è solo Termointonaco, biocalce è anche Biocalce Muratura per l’allettamento delle murature, è Biocalce massetto per la realizzazione di unsottofondo di posa per pavimenti a base calce anzichè cemento, è Biocalce collaflex per incollaggio di pavimenti e rivestimenti, è biocalce stucco per la stuccatura delle fughe, ed infine è biocalce colore a base grassello di calce o silicati di potassio, pitture minerali altamente traspiranti.
Quindi si puoi utilizzare Biocalce per costruirti la tua nuova casa. Ovviamente a seconda della tipologia costruttiva del progetto non potrai prescindere dal realizzare lo strutturale con il cemento armato………..a meno che tu non voglia costruire come si facweva un tempo…………..dai accetta questo un piccolo compromesso al passo con i tempi e le normative antisismiche.
Ciao
Mi hanno sconsigliato di fare il cappotto esterno, avendo un abitazione vecchia con muri spessi ma con umidità che risale sopratutto dalla base della costruzione, sarebbe meglio isolarla dall’ interno con isolante e cartongesso, in modo che il muro traspiri?
Denis da Udine.
Ciao.
è una figata
buongiorno,
avrei bisogno di un aiuto
ho una villetta costruita nel 1969 e ristrutturata all’interno nel 2005 mettendo il riscaldamento a pavimento e rifacendo i serramenti
ora vorrei rifare la facciata facendo il cappotto
tenedo presente che ora la facciata è di tipo a strollatura…….devo per forza scrostarla del tutto per fare il cappotto?
che assicurazione ho che lo stesso mi duri nel tempo pensando soprattutto che il cappotto poggerebbe si di un marciapiede in porfido? avrò problemi di risalita umidità?
grazie mille
Ciao a tutti,
dovrei far tinteggiare l’esterno di casa mia (stuccare e tinteggiare) è una casa del ’75 senza altre abitazioni intorno ai 4 lati, al 2 e 3 piano (mansarda abitabile) attualmente è allo stato di una specie di intonaco (grigio molto scuro). Pensavo di far applicare una tinta che fosse in qualche modo anche protettiva e anche un isolante, ma mi chiedo se con pochi euro in più non riesca ad avere direttamente un cappotto o un rivestimento veramente isolante che mi faccia pure avere le detrazioni, visto che i costi del ponteggio ecc. sarebbero comuni ai due tipo di interventi.
1) Quanto costa al metro quadro l’applicazione dell’intonaco traspirante? può essere applicato su quello che c’è già o è come mettere una maglietta di cotone sopra una maglietta di acrilico? insomma avrei lo stesso effetto? e se la casa all’interno ha l’intonaco classico (e i vari strati di tinta), comunque non traspirerebbe? quindi qual è il beneficio di avere l’intonaco termico solo all’esterno?
2) se devo rimuovere il vecchio intonaco e applicare il nuovo, quanto mi costa? allora è meglio ritornare all’idea originaria (tinteggiare e basta)?
3) ad applicazione del termo intonaco, devo poi tinteggiare la casa o si può dare un colore all’intonaco stesso prima di applicarlo?
4) tra 15 anni che interventi di manutenzione dell’esterno dovrò fare? solo dare una rinfrescata alla tinta?
Scusate le tante domande, e che i post erano molti interessanti e mi hanno posto questi dubbi a cui non ho trovato risposta.
Grazie in anticipo per la pazienza!
Pierre
PS: la casa è a cesena a 10 metri da un fiumiciattolo…
Salve volevo solo precisare che l “eco-compatibilità” di molti materiali isolanti naturali spesso citati nei vari blog come questi, è molto relativa. La quanità di CO2 prodotta per l’estrazione, la lavorazione, l’imballaggio e il trasporto di questi materiali, è spesso superiore a quella, ad esempio, del poliuretano espanso, materiale sintetico. E’ bene valutare bene questi aspetti prima di farci abbindolare dal luogo comune che il materiale naturale è eco-compatibile.
Per rispondere a pierre, per come la penso io, prima di fare il cappotto è bene che ti affidi ad un proffessionista che, con la stratigrafia in mano del tuo muro, possa valutare l’inerzia termica della parete, perchè tu saprai che è un fattore molto importante; se si tratta di una casa ad occupazione continuata, il cappotto è una valida soluzione poichè il muro conserva il calore al suo interno, in estate non si sta malaccio. In caso si tratti di un abitazione ad uso saltuario, non è propriamente in caso.
Per la condensa il problema è semplice? Sno..
Il proffessionista dell’ isolamento, spesso usa dati standard per eseguire i diagrammi necessari alla verifica della condensa interstiziale, ma è ovvio che in caso il fiumiciattolo ad esempio d’estate produca un calore latente abbastanza elevato o particelle volatili che si “appoggiano” al muro, si cambiano le carte in tavola. Si usano in tali casi concentrazioni diverse nelle vernici e negli intonaci speciali, resistenti agli agenti atmosferici, impermeabili ecc… Basta informarsi! I costi non sono poi così considerevolmente più alti, vista la natura dell’ intervento. Se non succedono eventi particolari come grandini estreme o cose del genere, di solito l’installatore non prevede tempi durata del cappotto che credo di aver sentito si aggirino sui 40 anni. Per ripredersi dell’ investinento di solito di va dai 5 ai 15 anni, dipende dall utilizzo, dalla qualità e dalla zona. Interventi di manutenzione ogni circa 15 anni come un muro normale, l’intonaco esterno è aggredibile su tempi lunghi dalle condizioni atmosferiche ma esso è sempre rinnovabile.
Costo intorno ai 30-50 euro al m quadro con lavoro e tutto. Attento a valutare il rifacimento dei serramenti o cosa c va dietro!
abito in una villetta mpnofamiliare a ravello costruita da mio suocero circa 45 anni fa ed avendo persistenti problemi di macchie nere sui soffitti e delle mura gelate d’inverno(in casa fa freddo) ho finalmente dopo tanti sacrifci messo i soldi da parte per cambiare le finestre e fare un cappotto esterno alla casa evitando di stare sempre con il riscaldamento acceso per scaldare gli ambienti.
l’operaio che e ‘ venuto a fare il sopralluogo per il cappotto esterno mi ha detto con sicurezza assoluta di voler fare il cappotto con pannelli di polistirolo come ha fatto anche ad altre abitazioni nella mia zona.
leggendo quanto scritto in questo blog mi sembra una pessima idea e considerato che non avro’ altri soldi per correggere un possibile errore nell’esecuzione del cappotto esterno chiedo se un cappotto con pannelli di polistirolo sia una cosa sensata o meno.
con tutto il rispetto per i muratori ed il loro lavoro, credo che sarebbe meglio che ogniuno facesse il proprio mestiere con passione e dignità, non ci si può improvvisare specialista con la sola esperienza altrimenti di chi è il mestire di divulgare la tecnologia, anche la tecnologia si acquisisce con l’esperienza ma ci vogliono decenni e allora e bene che gli indirizzi tecnologici e quindi la scelta di materiali e tecniche innovative venga consigliata da chi la tecnologia l’abbia aquisita anche con lo studio.
rivolgetevi a tecnici che hanno esperienza e tecnologia aquisita con tanta passione.
Ho da poco applicato l’intonaco esterno a cappotto, 8cm di poliuterano grafitato posato con colla e chiodi ed intonachino di rasatura, poi dipinto con lavabile al quarzo, l’intervento è stato fatto solo su due lati della casa, ho visto dappirma un miglioramento del comfort estivo, poi ai primi freddi delle condizioni di benessere soddisfacenti, adesso con due settimane di pioggia ho pù muffe di prima sul lato interno delle pereti esterne,in particolare vicino alle spallette delle finestre ed in generale sulle pareti non ancora isolate, morale: le pareti con il cappotto secondo me non traspirano più e occorre per forza prevedere un ricambio forzato dell’aria per evitare il ristagno di umidità. Purtroppo ci sono dentro e pensare che sono anche un tecnico!! Attenzione alla traspirabilità del cappotto!
ciao stefano, per quanto riguarda le spallette delle finestre sicuramente col cappotto non le hanno fatte esternamente, le finestre come sono?
dipende anche dalla pittura che hai messo dentro, il consiglio che ti do dai una buona pittura antimuffa, ti consiglio quella della caparol con liquido antimuffa e risolvi problemi di muffa.
credimi io uso solo questta pittura
vorre applicare il cappotto nella mia abitazione;quale pannello
istallare per avere un buon isolamento termico un ‘alta traspirabilita della parete con minori costi che non sino pannelli in polisterolo?
Buongiorno a tutti,
che garanzia ha un cappotto esterno nel tempo?
Il fattore lamda si modifica dopo i 10-15 anni?
che resistenza hanno questi capportti esterni contro le grandinate (in sensibile aumento ultimamente?)
Si ripagano prima o dopo lo scadere della ipotetica garanzia?
(il calcolo del risparmio energetico andrebbe fatto in funzione di questo fattore; non a prescindere)
GRAZIE
Saluto tutti.
vorrei chiedere devo effettuare un cappotto da esterno al primo piano di una palazzina composto da tre appartamenti, il mio appartamento è sito al primo piano, ha un balcone che gira tutto intorno all’appartamento di circa 80 mq. Vorrei applicare sulla parete dei pannelli di polisterene espanso classe 200, codice di traspirazione 0,0034. Applicare la colla p9 sul pannello in 4 lati, è un pò a centro. Applicare una rete, e coprire il tutto con pittura a quarzo dello stesso colore della facciata della palazzina. Vorrei sapere il costo per questa operazione? Se è un operazione che elimino definitivamente il problema di condensa che si è presentato in casa. Vorrei sapere se ho problemi con il condominio perchè gli altri non stanno effetuando nessuna operazione del genere.
io ho una casa su due pianio,il primo piano e piu isolato perche ha due mura vicino ad altre case,il secondo e molto piu freddo perche esposto a tutti i venti senza nessuna copertura di altre case,mi hanno consigliato di effettuare un cappotto di pannelli di sugero,qualcuno mi saprebbe spiegare se conviene e sui costi?Ringrazio atutti quelli che mi daranno una risposta ciao
sono un posatore di rivestimento a cappotto secondo la mia esperienza il rivestimento a cappotto e la miglior soluzione a tutti i problemi di muffa di dispersione del calore quindi al risparmio di energia ed al decoro della facciata ormai sono 30 anni che faccio questo lavoro e posso dire che dovunque ho fatto l’isolamento a cappotto sono rimasti tutti contenti per il risultato ottenuto e nel tempo non si e mai verificato nessun problema certo bisogna montarlo con la dovuta esperienza ma posso consigliare che senzaltro ne vale la pena.
Ivan per qualsiasi consiglio sul rivestimentozaltro a cappotto visto che e il mio lavoro posso senzaltro indicare la soluzione a risolvere il problema.
Buongiorno gentile Ivan,
in Sardegna, in casa ad uso estivo un condomino ha la casa sul lato esposto alle piogge e grandi problemi di umidità all’interno: ha senso il cappotto o basta un buon intonato (che però sembra scrostarsi ogni due anni) ?
grazie
(ps ottimo blog)
io il cappotto lo metto di inverno!!!!
zala!!!
Anch’io!!! 🙂
Sei un grande!
[…] isolamento dall’esterno: la migliore soluzione, attuabile tramite cappotto esterno […]
Sono alla ricerca di un pannello per cappotto in legno magnesite o in calcio silicato con conducibilità termica (landa?) di 0,037 o comunque non oltre 0,040.
Ce ne sono in commercio?
Qualcuno mi può suggerire il tipo o la marca?
Ringrazio.
Andrea
Il commento non può che essere positivo.
Anche io devo fare un cappotto esterno e non so cosa utilizzare visto che la mia casa costruita nel 1965/70 ha un intonaco esterno misto cemento sabbia!Iprodotti biocalce li sto utilizzando all’interno per diversi ritocchi.Utilizzarli all’esterno con solo 2 cm contro i 15 cm a detta di un tecnico edile voi capite che mi venga qualche dubbio.Cosa ne pensate della paglia,lana di pecora, spessore?Se qualcuno vorrà rispondere ne sarò ben lieto.
PS la realizzazione deve essere facile perchè per contenere i costi dovrò realizzarlo da me.
Grazie Dino
Salve
ci sono molte cose interessanti comunque non ho capito lo spessore ideale per un cappotto esterno sopra ad un intonaco con sabbia e cemento,spessore muri perimetrali cm 31.Non tenendo conto dei valori, per la detrazione del 55%.io non posso detrarre nulla!!!!!!!!Un architetto austriaco mi ha consigliato di non farlo di meno di 10 cm se voglio una cosa seria!
saluti Dino
Buonasera, fra qualche mese comincerò la ristrutturazione di un rustico, zona Belluno, quindi freddo d’inverno (anche – 15° ) e 36° d’estate. L’immobile non ha problemi di umidità, ma volevo comunque fare un isolamento esterno visto che quassu le temperature sono rigide. Volevo fare un cappotto esterno ma visti i commenti ora mi stanno venendo forti dubbi. Il rustico è costruito in pietra e mattoni.
Mi chiedevo se lasciando un’intercapedine tra il cappotto e il muro il problema umidità si potesse risolvere. Per quanto riguarda la biocalce, è sufficiente per isolare l’immobile in una zona climatica simile?
Buonasera, vi chiedo cortesemente un consiglio tecnico..sono in fase di ristrutturazione di una casa del 70 con all’esterno del graffiato al quarzo (spessore 2 mm).ho provato in tutti i modi a toglierlo , diluente nitro, cannello a gas, ma niente da fare..dovrei fare un cappotto di 12 cm.posso incollarlo sopra a questo graffiato o in qualche modo devo toglierlo?nel primo caso posso avere problemi di muffe interne in futuro?o posso stare tranquillo?grazie..
ciao diego, per toglierlo ci vuole lo sverniciatore, ma siccome costa troppo te lo sconsiglio, visto che ci farai il cappotto non serve toglierlo perchè oltre ad incollarlo dovrai anche tassellarlo e mettercene più del solito.
muffe interne non dovrari averle l’importante e che quando fai le spallette delle finestre dovrai girarle bene, e poi ti consiglio una buona pittura interna antimuffa della caparol
salve a tutti, ho il problema di abitare al piano terra in una casa ad intenso traffico, ho gia’ un cappotto di 8 cm di polistirolo fonoassorbente, ma non e’ sufficente per annullare l’inquinamento acustico. vorrei fare applicare dei pannelli di sughero tostato scuro sulle pareti che guardano la strada, cosa ne pensate, e’ una buona scelta per eliminare il rumore del traffico, oppure ci sono altri sistemii migliori?, grazie per il vostro intervento mi chiamo adriano patrignani di pesaro.
un saluto a tutti
Vi segnalo un interessante video su la realizzazione di un cappotto termico esterno in pannelli di sughero di spessore 10 cm.
Questi pannelli in sughero (con spessori da 2 a 20 cm) hanno una densità di 190 kg/m3, una conduttività termica di 0,044 W/mK.
per fabio o per qualche altro collega.
anchio mi trovo nella situazione di fare una nuova costruzione e leggendo le tue risposte sono orientato verso il terrmointonaco.
ti chiedo soltanto di darmi qualche indicazioni in merito alla durezza del termointonaco rispetto al cappotto
in vista del rifacimento della facciata del condominio ho proposto di includere una qualche forma di coibentazione almeno per i lati esposti a nord. La struttura originaria risalente a fine anni ’70 è in setti prefabbricati di cemento armato e nessuno strato di isolante con gli ovvi problemi di confort termico degli ambienti interni freddi d’inverno e caldi d’estate. dovendo affrontare il rifacimento della facciata mi domandavo se fosse più conveniente tecnicamente e economicamente applicare un termointonaco o un sistema a pannelli. grazie
ciao fabio1, innanzitutto chiariamo una cosa, anche il Termointonaco è un cappotto , solo che è un cappotto continuo “CONTINUO” senza le criticità degli inevitabili punti di interruzione tra un pannello ( che sia sintetico o naturale) e l’altro. Queste “interruzioni” se non correttamente gestite dall’applicatore saranno certamante dei punti deboli del cappotto che potranno dare origine nel tempo a inestetici e funzionalmente controproducenti “ponti termici”.
Parlare di durezza del termointonaco rispetto ad un pannello ( di quale tipo poi?)senza snocciolare numeri e dati di labroatorio sarebbe troppo semplicistico mentre nel farlo si cadrebbe in un noiosissimo dibattito tecnico.Evidentemente a te interessa sapere la resistenza e la durata nel tempo di qusta soluzione rispetto ad un pannello. Sappi che anche un Termointonaco deve esser finito con una doppia rasatura con rete e poi come consiglio decorato con un Intonachino ai silicati di potassio con una grana non inferiore ad 1,0 mm (biocalce silicato puro) . Va da se che avrai una buona resistenza a compressione ed una durata nel tempo senza rischi di deformazioni o ponti termici ( propri dei pannelli se mal applicati) mantenendo tutta la traspirabilità ed assenza di condense così importanti per il comfort abitativo e la piena efficenza nel tempo del cappotto stesso.
Documentati con pazienza in rete e chiedi anche un incontro con il tecnico BIOCALCE kerakoll di zona , così, in collabroazione con il tuo progettista e con L’impresa realizzerai ciò che ritieni migliore per la tua casa.
ciao
Salve…ho un problema….
abito al primo piano di una casa di circa70 anni….completamente ristrutturata…
gli appartamenti sono 4 tra cui il mio .. a fianco un’altro e sopra altri due…
sotto al piano terra ci sono posti auto(2) e due garage
il mio appartamento ha un terrazzo che equivale al posto auto di mia proprieta che si trovano direttamente uno sopra all’altro
nn mi permettono di chiuderlo xche essendo centro storico mi viene detto che gli archi architettonici devono essere liberi da porte finestre…. eccc anche se io su rogito ho comprato nn come posto auto ma come box….ma va bene cosi..::((
il problema è una camera… da letto che è sopra un box nn di mia proprieta…e ha due pareti una esterna.. a nord… e una che da sul mio terrazzo..esposta al freddo….come posso fare x isolare l’umidita… e x il freddo?? avevo pensato di parlare con il proprietario del box x isolare il soffitto a mie spese…e x le pareti???? visto che ci dorme mio figlio.. vorrei un ambiente sano….ho un deumidificatore,,, che cerca in qlc modo e aspira tanta acqua… circa 4 lt….
Vi ringrazio x la gentil risposta…..
ZATTRA ANTONIETTA
CISLAGO (VA)
ah!! dimenticavo……. le pareti sono di circa 50/60 cm… mattoni e sassi…. con intonaco… e ancora senza facciata color…
salve al di là del naturale o sintetico,
qual è meglio e quale dura di più?
attendo risposte
grazie
scusate se internamente viene data una buona pittura penso che non ci siano problemi
Buonasera a tutti!
Anzitutto grazie del prezioso contributo che domande e risposte danno a chi sta affrontando la decisione e la spesa del cappotto termico.
Sapete darmi gentilmente nomi di ditte valide su ROMA o dintorni che forniscono consulenza e materiale con conseguente messa in opera per realizzare un cappotto esterno in sughero?Sarebbe abbastanza urgente….vorrei dare ai miei un’alternativa valida all’applicazione della Kaparol verso cui tutti li stanno indirizzando.Loro vivono in zona Frasso Sabino,in provincia di Rieti.
Grazie infinite
io che ne capisco di cappotti, vi posso consigliare che in questo momento dell’ anno non è consigliabile mettersi il cappotto inizia a fare troppo caldo, fossi in voi metterei uno smanicato o aspetterei l’autunno.
Se avete bisogno di altre informazioni chiedete pure senza esitare.
salve .vorrei fare il cappotto termico ,domando visto che ho il tipo di buccellato plastificato .il tecnico vorrebbe metterlo sopra senza sverniciarlo visto i costi .cosa ,che pannello mi consiglia.
[…] isolamento dall’esterno: la migliore soluzione, attuabile tramite cappotto esterno […]
Salve a tutti, ,
scusate se mi intrometto , ma se vogliamo parlare veramente di materiali ecologici e ad alto coefficente di isolamento e sopratutto ad alto risparmio energetico dovremmo prendere in considerazione ( nel caso di nuove costruzioni) anche le case costruite in legno .
Sto parlando di VERO legno , cioè di sistema BLOK HOUSE con tronchi
ad incastro ( anche squadrati ), e non truciolari assemblati a colle o resine
o pareti tamburate .
Veramente ecologiche , non inquinanti ad alto isolamento termico senza bisono di cappotti o coibentazioni esterne, che con qualche apporto tecnologico di energia rinnovabile hanno costi di matenimento esigui e rifiniture architettoniche pari all’edilizia tradizionale , ed inoltre da non
sotovalutare due caratteristiche fondamentali che possiedono questo tipo di costruzioni ; antisismico ! ed ad alto isolamento acustico .
Queste abitazioni ora possono essere anche colorate , per ridurre il cosiddetto
( effetto baita )
La tradizione ITALIANA del mattone periste,e cambiare il modo di pensare alla casa come luogo sicuro confortevole e duraturo non è ancora abbinabile alle
nuove ( che poi tanto nuove non sono ) tecnologie del legno .
Pensate che per una abitazione sistema BLOK HOUSE si potrebbero dare anche 100 anni di garanzia!!.
Per quanto riguarda i rivestimenti delle facciate , penso che il metodo migliore debba essere ancora creato, tutti i metodi a ora in commercio hanno , non danno garanzie al 100% ,sia di durata , che di effetti di deterioramento ecc. se Se esistono fatemelo sapere .
Come diceva un’altro commento , si potrebbe scrivere un libro .
Scusate se mi sono dilungata .
Noi pensiamo che la natura ci ha sempre dato in abbondanza tutto quello di cui abbiamo bisogno per vivere bene ……… perchè non usarla, ma con rispetto .
ANITA By ECODOM
Buongiorno,
la soluzione ai problemi di isolamento e aria insalubre causa di moltissimi problemi nell’attuale metodolgia costruttiva , viene superata con l’utilizzo del natural beton e del biomattone, materiale innovativo costituito dalla parte legnosa della pianta di canapa e leganti di calce naturale.
Una vera rivoluzione nel modo di isolare e costruire, con il natural beton è possibile fare massetti, termointonaco, riempimento di casse vuote, intonaci deumidificanti e tutte quelle applicazioni che prevedono l’utilizzo di un impasto da utilizzare in opera; mentre con il biomattone si possono realizzare tavolati, murature di tamponamento, cappotti utlizzando dei blocchi di natural beton preparati in fabbrica.
Tutto questo utlizzando prodotti naturali al 100% , completamente riciclabili con costi lievemnte inferiori a tutto quello che attualmente il mercato propone.
meglio di cosi!
per info: info@equilibrium-bioedilizia.com
Per chi ha problemi di umidità in casa o/e aria poco salubre (come la sig.ra Antonietta) consiglio la VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA. Cercate sul web: è la soluzione intelligente per avere in casa aria sempre pulita e asciutta, recuperando il calore dell’aria viziata che esce, che va a scaldare quella fredda ma pulita che entra.
Esistono sia impianti che necessitano di canalizzazioni ma anche prodotti molto più compatti che necessitano solo di un semplice buco nel muro, e consumano pochi € di elettricità all’anno.
Fancesco D di LODI
un ottimo cappotto naturale in canapa (CANATON 100) per esterni da me utilizzato è della ditta Ton-Gruppe di egna (BZ)
puoi visionare il loro sito http://www.ton-gruppe.it
Ciao a tutti, sono tornato e dato che l’estate non vuole arrivare ho deciso di rimettermi il cappotto!
Per l’isolamento a cappotto, il punto debole è l’intonaco di finitura. Se troppo sottile, alla prima grandidata o pallonata il cappotto si bolla.
Bisogna quindi pretendere che il lavoro venga fatto a regola d’arte, concordando con l’impresa uno spessore minimo.
[…] un’alternativa sempre più diffusa ai sistemi costruttivi tradizionali del laterocemento. Gli edifici isolati in muratura comportano alti costi di costruzione rispetto ai prefabbricati in legno, una tendenza che verrà […]
Salve a tutti, di solito mi informo su http://www.cortexa.it/ io sto cercando di farmi una cultura sull’argomento per vari problemi in casa e devo dire che l’ho trovato molto utile, volevo sapere, visto che questo articolo risale a diversi anni fa, se ci sono ulteriori novità sull’isolamento a cappotto.
Buongiorno, faccio presente che fare un cappotto esterno va benissimo a patto che non vi sia umidità nei muri; mi riferisco al problema che riguarda chi abita al piano terra,della umidità’ di risalita capillare,che si risolve in maniera definitiva applicando un dispositivo all’interno dell’edificio che va a togliere la causa per cui l’acqua risale.
Una volta asciugati i muri fare il cappotto diventa un lavoro perfetto.
Dico questo non perché sono consulente x conto di una azienda che produce il dispositivo ma perché è la pura verità; se non mi credete chiedete al vostro professionista di fiducia,ammesso che sia un vero tecnico.
aldofilipponi@gmail.com
Io ho usato i blocchi Greisel, buoni dal punto di vista termico ma estremamente brutti dal punto di vista estetico. dopo un anno dalla posa si sono formate innumerevoli crepe sulla malta brutte da vedere esteticamente e non si riesce a risolvere il problema. Non so più cosa fare chi mi ha venduto i blocchi non li tratta più e non trovo riscontro presso il produttore
https://palschat.net/bangpacane derieiolan pansea a30b5ac58e